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11.1 Presentazione, patrocinio, recensione

11.1.Presentazione,patrocinio,recensione - Présentation - Introduction - Patronage - Recension - Review

 

 

Introduzione all’edizione 2007

 

Dopo vent’anni ho ripreso in mano questo testo che servì per alcuni anni accademici per le mie lezioni di Storia della sociologia, di Sociologia della civiltà moderna, di Antropologia culturale (di queste ultime ho considerato anche le lezioni dell’anno accademico 1996-97).

 

Ho mentalmente rivissuto le gradevoli ore settimanali passate insieme con i miei corsisti, le accese discussioni suscitate dalla trattazione degli autori, delle loro ricerche, dei concetti innovativi che via via venivano discussi.

 

Diverse centinaia di persone sono passate in quegli anni davanti ai miei occhi, mi hanno posto domande, richiesto chiarimenti, innescato vivaci e utilissime discussioni che ci arricchivano tutti.

 

Ogni anno si terminava con un bagaglio culturale qualitativamente più elevato, con grande soddisfazione di tutti.

 

Il supporto di dispense alle lezioni era molto utile, e i corsisti se ne rendevano conto, tant’è vero che collaboravano a fotocopiare le mie lezioni e a distribuirsele.

 

Alla fine dell’anno accademico raccoglievo queste lezioni in un’unica dispensa con apposita copertina: in questo modo sono state “editate” dall’Università popolare di Biella una trentina di mie dispense e una ventina di dispense di altri docenti, che rappresentavano un vero fiore all’occhiello e suscitavano gli apprezzamenti delle altre Università popolari italiane, l’ammirazione della CNUPI, ma anche la curiosità di alcuni docenti, operatori e amministratori stranieri interessati all’educazione permanente degli adulti (per esempio, l’Università popolare di Utrecht, Olanda; il Prof. Dr. Nicolas Eghinitis, Direttore dell’ Università popolare di Atene; l’Università popolare di Lausanne, Svizzera, ecc.).

 

Addirittura, alcune mie dispense furono inviate al pedagogista rumeno George Vaideanu, Capo sezione all’Unesco di Parigi e docente ordinario all’Università statale “Al.I.Cuza” di Iasi (Romania), noto esperto europeo di educazione degli adulti e di ecologia. Il Prof.Vaideanu era stato interessato alle mie dispense grazie all’intervento dell’amico Prof.Francis Dessart, Segretario generale dell’ AIEPM (Association Internationale des Educateurs pour la Paix Mondiale), Ente accreditato presso l’UNESCO a Parigi, e poi vice Rettore dell’UFI-Université Francophone Internationale.

 

Il Dr.Prof.Francis Dessart (relatore della tesi di Maîtrise en Informatique di mio figlio Luigi, poi pubblicata in USA dalla TIU Press di Independence-Missouri e catalogata presso la Library of Congress di Washington), che  aveva segnalato l’UP al Vaideanu, fu sempre un fervente ammiratore di questa nostra meritoria attività pubblicistica e si adoperò sempre per pubblicizzarla in Europa fino a concedere all’Università popolare, nell’aprile 1996, il Diploma d’onore dell’AIEPM-Association Internationale des Educateurs pour la Paix Mondiale per l’attività svolta nel campo dell’educazione permanente degli adulti: un riconoscimento sovranazionale, come l’Ente che lo conferì.

 

Non posso comunque dimenticare ciò che ho scritto in una mia precedente dispensa: questa attività pubblicistica dell’Università popolare di Biella era già stata apprezzata, a livello del Consiglio d'Europa di Strasburgo, dal Prof.Domenico Ronconi, Funzionario italiano in seno al Consiglio, e dal Dr.Herbert Jocher, Capo della Division Extrascolaire, nel 1980, quando il mio lavoro “Récents résultats de la prévention des accidents du travail dans le domaine de la communauté européenne” favorì l’inserimento dell’ argomento al punto 17 delle 20 tracce da proporre come argomenti di studio a tutte le università popolari europee!(cfr.Progetto N.9 del Consiglio d'Europa "Educazione degli adulti e sviluppo comunitario", in Università popolare di Biella. Ieri e oggi (1902-1986), p.132, Libreria Vittorio Giovannacci, Biella, 1986). In seguito questa attività pubblicistica fu anche apprezzata dal Dr.Wilhelm Bax, Direttore dell’ EBAE-European Bureau of Adult Education, che venne anche a Biella nel novembre 1992 per partecipare al Convegno europeo sull’ Educazione permanente degli adulti che avevo organizzato in prima persona per conto dell’Università popolare.

 

Questa dispensa, che fa parte di tutto questo discorso culturale europeo, dunque, viene rieditata dopo vent’anni con l’aggiunta delle lezioni di Antropologia culturale, tenute durante l’anno accademico 1996-97, per darle una veste estetica più elegante aggiornandone e ampliandone il contenuto in alcuni casi: una seconda edizione quindi, riveduta e ampliata (da 117 pp. passa a 201 pp.). Due esempi: 

la trattazione del paragrafo sugli indiani d’America, argomento a me molto caro, viene fatta con meticolosità, ampliata e aggiornata alle opere più recenti;

  • la trattazione di Pareto risulta ampliata e aggiornata, tenendo conto dei giudizi espressi nel frattempo. In particolare, ho ritenuto doveroso riportare l’incipit di un articolo, pubblicato da un’ autorevole rivista scientifica americana nel 1968 e finora inedito in italiano, che riconosce la fondamentale importanza di Pareto per la sociologia e l’influenza da lui esercitata su diversi autorevoli studiosi americani;
  • la trattazione di Jack London, da me troppo tardi scoperto, un vero padre della sociologia, misconosciuto per invidia e settorializzazione dei saperi, e quindi sconosciuto ai testi di sociologia.

Particolare cura ho adottato per i riferimenti bibliografici per ogni singolo autore citato. Laddove è stato possibile, i riferimenti tengono conto anche di lavori pubblicati nel frattempo. Questo per aiutare il lettore ad ulteriori approfondimenti.

 

Infine, desidero ricordare al critico della domenica, che questo lavoro non è un manuale né un trattato, ma la raccolta di alcuni cicli di lezioni da me tenute in anni accademici diversi, e in seguito utilizzate per alcuni anni, vertenti su argomenti molto diversi tra di loro, ma tutti tendenti sempre ad offrire una vasta panoramica della sociologia e dell’antropologia culturale.

 

Biella, 2007                                                                                                                                           Italo Zamprotta

 

 

 

 


Presentazione

 

 

Sono veramente lieto di poter presentare sia ai corsisti dell’Università popolare di Biella sia a quelli delle altre Università popolari confederate quest’ultima fatica dell’amico Italo Zamprotta, Segretario generale dell’Università popolare di Biella, componente del Direttivo nazionale della CNUPI (Confederazione Nazionale delle Università Popolari Italiane) e docente di Scienze sociali da oltre dieci anni.

 

L’interesse e la validità degli argomenti trattati mi inducono a consigliare agli Amministratori e ai Docenti delle Consorelle confederate di seguire l’esempio dell’U.P. di Biella che finora ha al suo attivo numerose dispense di diversi suoi docenti, come si evince dalla annuale “Guida ai corsi”: basti qui ricordare quelle compilate dai Proff. Bertagnolio, Brolis, Rabaglio, Rama, Tisanna, oltre a quelle dell’amico Zamprotta.

 

In tal modo sia le singole Università popolari sia la stessa CNUPI potranno vantare un sempre maggiore patrimonio culturale, testimonianza dell’impegno profuso a favore della diffusione della cultura per l’educazione permanente degli adulti, nell’ambito di un insegnamento funzionale, obiettivo primario della CNUPI.

 

Napoli, settembre 1986                                                                                                         Prof. Ottavio Ferulano

 


Lettera di Patrocinio del Prof. Umberto Melotti

 

Caro Zamprotta,

 

la ringrazio vivamente della Sua gentile lettera del 6/5 u.s.

 

Sono lieto di poter confermare – dopo l’esame dell’interessante programma che mi ha cortesemente trasmesso – il patrocinio del Centro Studi Terso Mondo e dell’ Istituto di Studi e Indagini Sociologiche di Milano ai corsi da Lei tenuti per l’Università popolare di Biella:

  1. Antropologia culturale;
  2. Storia della sociologia;
  3. Sociologia della civiltà moderna.

 

Avendo rilevato che fra i testi consigliati in bibliografia, ha gentilmente indicato due miei volumi (“L’uomo tra natura e storia”, per Antropologia culturale, e “Introduzione alla sociologia” per Sociologia della civiltà moderna)[1], Le segnalo che questi testi sono ancora tutti disponibili in un buon numero di copie, ma che vanno direttamente richiesti all’indirizzo sopra intestato del Centro Studi Terzo Mondo. L’edizione Unicopli è infatti stata da tempo esaurita, mentre ne abbiamo curato noi una ristampa identica, anche per le esigenze degli studenti dell’Università di Pavia, dove i due testi sono segnalati agli studenti rispettivamente per i corsi di Antropologia culturale e di Sociologia.

 

Sarò lieto di intervenire il 21 giugno p.v. alla presentazione del libro scritto da Lei e dal Prof.Rabaglio. Se appena mi sarà possibile non mancherò di venire a Biella.

 

Anche per questo motivo, Le sarò grato qualora potesse farmi avere informazioni complete sul Convegno della CNUPI (orario, luogo di svolgimento, etc.). Potrei infatti venire con l’intento di partecipare – se possibile – anche a tale convegno.

 

Si abbia, col mio grato ricordo, i più cordiali saluti e la più viva espressione della mia stima e della mia amicizia.

 

Milano, 14 maggio 1986                                                                                              Umberto Melotti *

 

*(Il Prof. Umberto Melotti, docente di Sociologia dal 1966, era allora associato di Antropologia culturale e Sociologia all’Università di Pavia. Qualche anno dopo divenne Ordinario di Sociologia politica all’Università “La Sapienza” di Roma, dove ha insegnato fino alla pensione).

 

DEDICA LIBRO DEL PROF.UMBERTO MELOTTI DEL 30 APRILE 1980

 

dedicaMelotti

 

 


 

Premessa (all’edizione del 1986)

 

Sollecitato da Corsisti vecchi e nuovi, mi sono deciso a compilare una nuova dispensa di Sociologia, giacchè la precedente, che risale all’ottobre 1978, risentiva il peso degli anni e delle innovazioni da me apportate nello svolgimento dei programmi annuali.

 

Pertanto, ho ritenuto utile mantenere inalterate alcune pagine della vecchia dispensa, relative alla parte storica e al vocabolarietto, mentre le novità sono rappresentate dalle lezioni di Antropologia culturale, tenute in questi ultimi anni accademici, e da quelle di Sociologia della civiltà moderna, molto apprezzate dai Corsisti, alcuni dei quali si sono perfino prestati a dattilografarle e gliene sono grato.

 

Ne è venuta fuori quest’altra dispensa, di oltre cento pagine, che ho intitolato “Lezioni di Sociologia”, e penso che possa essere di aiuto per alcuni anni a coloro che vorranno seguire i miei corsi anche senza l’ausilio di un testo.

 

Per chi volesse approfondire le diverse tematiche trattate ho indicato, sia nel corso della dispensa sia in apposita bibliografia finale, un’ampia varietà di testi.

 

Infine, mi sento in dovere di ricordare che queste lezioni rientrano nei corsi che in questi anni hanno ricevuto il Patrocinio dell’ Istituto di Studi e Indagini sociologiche e del Centro Studi Terzo Mondo di Milano, diretti dal sociologo Prof. Umberto Melotti, Docente di Sociologia all’ Università di Pavia.

 

Biella, Università popolare, settembre 1986,                                                                                                l’autore    

 

        
Recensione del Prof. Benito Rimini

 

Un lavoro di notevole pregio scientifico - Lezioni di Sociologia

Luciano Gallino, sociologo di chiara fama, ha recentemente sottolineato su “La Stampa” come nelle scuole medie-superiori si sia trascurato – probabilmente si continuerà a trascurare, pur se in misura minore, anche a riforma scolastica approvata – l’insegnamento delle scienze sociali.

 

Dico subito che è cosa abbastanza grave, se si tiene conto che lo studio di discipline, come Antropologia culturale, Sociologia e Psicologia, forniscono, oggi più di ieri, un bagaglio di conoscenze altamente formativo, di cui non si può fare a meno, indipendentemente dai ruoli che ciascuno di noi occupa o che i giovani andranno domani ad occupare nel contesto sociale.

 

Il bravo Italo Zamprotta, che con tanta intelligenza e tenacia si adopera perché l’Università popolare di Biella spicchi per la sua efficienza e per la validità dei corsi che vi si svolgono, non si è tirato indietro. Da buon cultore della Sociologia, si è dedicato con amore e competenza, fin da quando l’Università popolare ha mosso i primi passi, all’insegnamento di una così importante disciplina umanistica, affascinando e coinvolgendo, per l’interesse suscitato con le sue lezioni, i giovani e i meno giovani che seguivano e seguono con fervore i corsi in programma.

 

Quest’anno, Italo Zamprotta è uscito con un testo (per il momento a guisa di dispensa dattiloscritta, in ogni caso elegantemente raccolta) che, muovendo da una introduzione antropologica, spazia sistematicamente nella storia degli ultimi due secoli, toccando – con un linguaggio piano ed erudito – momenti e aspetti sociologici che vanno da Comte a Parsons, attraverso l’evoluzionismo “spenceriano”, il “darwinismo”, le teorie razziste di De Gobineau, soprattutto con un forte richiamo agli autori classici della Sociologia, Max Weber, Emile Durkheim e Vilfredo Pareto.

 

Di Karl Marx – la cui influenza allo sviluppo del pensiero sociologico non si può disconoscere – Zamprotta analizza le concezioni che caratterizzano l’opera e il contributo del “grande rivoluzionario tedesco”: quelle del materialismo storico e dialettico, delle sovrastrutture, del plus-valore, dell’alienazione.

 

“Lezioni di Sociologia”, che Zamprotta ha curato con tanta dedizione, meriterebbe un apprezzamento sicuramente superiore a ciò che traspare da queste note.

 

Anche il “vocabolarietto” con cui l’autore conclude il lavoro (a parte le pagine opportunamente scritte per Raymond Aron) è degno di attenzione: è pensabile pertanto che le “voci” di cui si compone possano, in futuro, aumentare, costituendo esse un valido supporto per chi si accinge, ancora inesperto, ad affrontare gli studi sociologici.

 

Ma conta, nel lavoro di Zamprotta, il tentativo, perfettamente riuscito, di evitare che le scienze sociali siano da considerare materie inutili e fuorvianti. Basti pensare che oggi, ad esempio, non è possibile affrontare studi di organizzazione aziendale senza ricorrere alla sociologia e alla psicologia. Non sono sufficienti, cioè, soltanto conoscenze di economia e tecnologiche.

 

Del resto, se vi è un settore della sociologia in cui vi è stato un autentico progresso scientifico, questo è il campo delle organizzazioni. E da un punto di vista fenomenologico, un’organizzazione è solo il comportamento effettivo di persone reali in un dato momento storico: letteralmente ed empiricamente, l’organizzazione è qualunque cosa queste persone facciano, pensino e dicano. Non è poco, anzi è tutto.

 

Benito Rimini  (da “Eco di Biella”, 3 novembre 1986)

 

(Questa lusinghiera recensione del mio modesto lavoro e il riconoscimento della mia attività socioculturale mi allietò non poco tra le tante amarezze e delusioni che l’Università popolare di Biella mi ha sovente procurato nei decenni ’70-80-90 in cui mi sono adoperato come Segretario generale e docente.

 

Avevo conosciuto molto tempo prima il Prof. Benito Rimini, quando egli non aveva ancora iniziato gli studi sociologici, che poi completò laureandosi brillantemente, per la seconda volta in vita sua, in Sociologia all’Università di Perugia, e ricevendo anche un incarico di insegnamento all’Università di Bologna, l’Alma Mater Studiorum. In seguito ha onorato anche l’Università popolare di Biella con le sue magistrali lezioni di Sociologia).

 

 

 

 

[1] Cfr. Melotti,U., L’uomo tra natura e storia, Unicopli universitaria, Milano, 1978, e Centro Studi Terzo Mondo, Milano, 1979;

      (Biblioteca Italo Zamprotta)

     Cfr. Melotti, U.,  Introduzione alla sociologia, Unicopli universitaria, Milano, 1980, e Centro Studi Terso Mondo, Milano, 1980

    (Biblioteca Italo Zamprotta)

 

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www.italozamprotta.net Italo Zamprotta il promotore delle Università Popolari di Biella

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